Questa terra è nostra per diritto di nascita; è nostra perché l'abbiamo eredita dai nostri padri che a loro volta l'hanno eredita dai loro padri. Questa terra è nostra da generazioni: è nostra da sempre.
Chi sei tu che rivendichi il possesso. Chi sei tu che vieni qui ad espropriarci dei nostri averi. Con quali ragioni rivendichi queste proprietà, con quali diritti avanzi pretese. Con quali parole avochi le tue cause. Nessuna.
Non parole tu porti, ma spade. Il tuo è il diritto della forza, è il diritto degli assassini e dei ladri, il tuo è il diritto degli usurpatori e dei conquistatori.
Se è un dialogo di spade che vuoi, allora lasceremmo parlare le nostre spade. Io sono pronto.
Le armi dunque saranno i nostri ambasciatori. Le armi peroreranno le nostre ragioni. Le armi daranno ragione a uno di noi.
Ma se dunque tue saranno le ragioni, se dunque tue saranno le terre, tua la vittoria.
Se dunque sarà questo l'esito del nostro contendere, io per me sceglierò la morte.
La morte è meglio che restare a vedere te che fai scempio della mia terra, te che fai scempio del mio popolo, delle mie case, delle mie città e dei miei monumenti.
Monumenti che testimoniano la storia dei miei padri, la storia dei nostri eroi. La storia di come nei secoli sia cresciuta la civiltà che ora tu ti appresti a combattere...
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